In confronto a Via Emilia San Pietro, il tratto di Santo Stefano è una sezione più corta, ma non per questo meno incantevole, di questa strada dalle origini romane.

Ci sono molti diversi modi per apprezzare questa strada: facendo shopping, esplorando le strade minori che si diramano da Via Emilia Santo Stefano, fermandosi a mangiare una fetta di pizza o a bere un caffè al bar, o avventurandosi all’interno di edifici storici che celano tesori inaspettati.

Venendo da Piazza del Monte, sulla destra troviamo Vicolo Trivelli, con boutique alla moda e la Torre dei Sessi del XIV secolo, una delle rare tracce rimaste della città medievale.

All’interno dell’edificio della Banca Nazionale del Lavoro, al civico 4 di Via Emilia Santo Stefano, alcuni mosaici del III secolo d.C. scoperti nelle fondamenta sono conservati insieme alle tracce dell’antica chiesa di San Bartolomeo.

Al civico 6 c’è Casa Cammellini che ospita tre grandi tempere ad opera di un giovane Antonio Fontanesi. Passando davanti a Palazzo Fossa-Borzacchi, invece, è possibile ammirare un balcone in ferro battuto del XVIII secolo.

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Dall’altro lato della strada, Via Monzermone, Via Caggiati e Via della Volta portano al ghetto ebraico creato nel 1669. In Via dell’Aquila è ancora presente la sinagoga e, nonostante questo luogo sia stato ricostruito nel 1858 da Pietro Marchelli ed in seguito trascurato per molti anni, grazie a un recente restauro è oggi possibile riconoscere la sua struttura decorativa originale.

Superata Piazza Gioberti, sulla sinistra troviamo la Chiesa di Santo Stefano, un santuario dei Templari risalente all’XI secolo e passato poi nelle mani degli Ospitalieri, con all’interno resti romani degni di nota.