Persino Dante Alighieri scrisse del territorio di Reggio Emilia e alcuni studiosi del “sommo poeta” pensano che per la creazione narrativa della montagna del Purgatorio nella Divina Commedia Dante trasse diretta ispirazione dalla Pietra di Bismantova, un’enorme montagna dalla forma davvero singolare. Noi non possiamo esserne certi, sappiamo però che nei versi del Canto IV possiamo ritrovare la Pietra:
“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su in Bismantova e ’n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli”
(“One climbs Sanleo and descends in Noli,
And mounts the summit of Bismantova,
With feet alone; but here one needs must fly”)
Dante Alighieri, Purgatorio, Canto IV, vv.25-27.
Grazie a registi, poeti e scrittori locali, l’immagine della Provincia di Reggio Emilia ha certamente toccato i cuori nazionali ed internazionali. Il famoso cantautore e regista italiano Luciano Ligabue, nato nella provincia reggiana, nel suo film Radiofreccia girato in diverse cittadine dell’area di Reggio Emilia mostrò in modo affascinante il fenomeno delle radio private degli anni ‘70. Il film ottenne una fama notevole quando, nel 2006, venne incluso nell’archivio cinematografico permanente del museo MoMa di New York.
Anche Brescello e Boretto diventarono set a cielo aperto in occasione della trasposizione cinematografica della raccolta di racconti Mondo Piccolo di Giovannino Guareschi nei film Don Camillo e Peppone. La trama, ambientata nella seconda metà degli anni ‘40, racconta le avventure umoristiche di un prete di campagna e del sindaco comunista di una piccola cittadina di pianura, identificata con le aree di Brescello e Boretto che furono definite da Guareschi come un simbolo della realtà rurale del secondo dopoguerra.
L’autore infatti sentiva un forte legame con questa terra:
«Così vi ho detto, amici miei, come sono nati il mio prete e il mio grosso sindaco della Bassa. […] Chi li ha creati è la Bassa. Io li ho incontrati, li ho presi sottobraccio e li ho fatti camminare su e giù per l’alfabeto.» G. Guareschi